I ravioli giapponesi, noti anche come gyoza, sono un piatto tradizionale molto amato in tutta l’Asia. Questi fagottini sono caratterizzati da un impasto sottile e da un ripieno ricco di sapore. Mentre in Giappone sono chiamati gyoza, in Cina sono noti come jiaozi, e in Corea mandu. Nonostante le differenze regionali, tutti condividono l’essenza di un gustoso fagottino ripieno, perfetto per essere cucinato in varie modalità.
Una delle principali distinzioni tra i gyoza giapponesi e i ravioli cinesi è l’impasto: i ravioli gyoza giapponesi hanno un involucro sottile e leggero, arricchito da una nota distintiva di aglio. Al contrario, i ravioli cinesi sono caratterizzati da un involucro più spesso e rustico. Entrambi possono essere preparati al vapore, alla griglia o in padella, offrendo una varietà di consistenze e sapori. I mandu coreani, invece, sono ripieni di carne macinata di maiale, manzo, cavolo, noodles e kimchi, il noto cavolo fermentato coreano, e vengono fritti nell’olio.
Per quanto riguarda il ripieno, i gyoza giapponesi tradizionali sono spesso farciti con macinato di maiale e cavolo, conditi con aglio e zenzero per una freschezza persistente. Tuttavia, esistono numerose varianti, tra cui i gyoza vegetariani, realizzati con una miscela di verdure fresche come cavolo, porro, carote e funghi. La versatilità dei gyoza consente infatti infinite combinazioni di ingredienti, adattabili ai gusti e alle preferenze personali.
La nostra versione propone i gyoza vegani in padella e poi al vapore con seitan e funghi, arricchiti da una salsa tradizionale di salsa di soia, aceto di riso e semi di sesamo. Il tutto è insaporito con Dialbrodo Classico, che conferisce un gusto unico e un tocco di ricchezza in più al piatto.
Procedimento
- Mescolare la farina e il sale in una ciotola. Aggiungere l’acqua calda e mescolare fino a formare un impasto.
- Trasferire l’impasto su una superficie infarinata e impastare fino a ottenere una consistenza liscia ed elastica. Coprire con un canovaccio umido e lasciare riposare per 15 minuti.
- Nel frattempo tritare finemente la cipolla e farla soffriggere in un wok con l’olio di sesamo e lo spicchio d’aglio fino a che non sarà morbida.
- Nel frattempo, tagliare il seitan a dadini piccoli e aggiungerli nel wok facendo saltare il tutto a fuoco alto per alcuni minuti. Aggiungerei poi i funghi precedentemente lavati e tagliati a cubetti e farsaltare il tutto per una decina di minuti fino a doratura.
- Aggiungere un pizzico di sale e sfumare con del brodo realizzato con Dialbrodo Classico.
- Versare due cucchiaini di salsa di soia nel composto e continuare la cottura per altri 4-5 minuti fino a che si sarà formato un sughetto morbido e il composto sarà diventato più cremoso. Spegnere il fuoco e lasciar raffreddare.
- Riprendere l’impasto dei gyoza e allungarlo con le mani per formare un cilindro.
- Ricavare porzioni di impasto di circa 10-15 g, spolverare leggermente con la farina, conferire una forma regolare ad ogni porzione di impasto, schiacciandola con il palmo e stendendola al mattarello.
- Farcire ogni disco con abbondante ripieno disposto al centro. Successivamente, esercitando pressione con la punta delle dita, chiudere i ravioli a mezzaluna, pizzicando la sfoglia lungo la linea di chiusura per sigillare il ripieno all’interno e conferire al raviolo il suo tipico aspetto.
- Scaldare un po’ di olio in una padella antiaderente. Adagiare i gyoza nella padella e cuocerli fino a doratura sul fondo. Una volta dorato il fondo, aggiungere un po’ d’acqua alla padella e coprirla con un coperchio. Cuocere i gyoza a vapore per circa 5 minuti o finché l’acqua non si sarà evaporata.
- A parte, mescolare la salsa di soia, l’aceto di riso e i semi di sesamo.
- Servire i gyoza caldi, con dei cipollotti affettati e accompagnati dalla salsa appena preparata.