Hai mai provato a cucinare con il giusto sottofondo musicale e porre attenzione su come percepisci i diversi gusti?
Procedimento
Sei ai fornelli, il profumo delle pietanze prende forma nell’aria e già arriva l’acquolina in bocca. Il tuo piatto è quasi pronto e non vedi l’ora di assaporarlo. Ma fermati un attimo: hai mai provato a cucinare con il giusto sottofondo musicale e porre attenzione su come percepisci i diversi gusti?
Proprio così, i suoni che senti mentre cucini e mangi hanno un forte impatto su come percepisci il sapore delle pietanze. Quindi, come per pasta e sugo, pesce e contorno o carne e vino, perché non imparare a creare i giusti abbinamenti anche tra udito e gusto?
I benefici della musica (anche in cucina)
Ascoltare musica rende più felici. Non è un modo di dire o una frase fatta, ma è la scienza a dimostrarlo. Numerosi studi, infatti, hanno confermato la stretta correlazione tra la musica e i benefici portati da essa alla psiche e alla salute umana.
Come è possibile? Essenzialmente l’essere umano, sia nel corpo che nel pensiero, è chimica, e la musica, grazie alle sue specifiche e peculiari vibrazioni, è capace di modificare alcuni squilibri, andando quindi ad agire proprio sui legami chimici di cui l’uomo è composto.
Ecco allora che tra i principali benefici legati alla musica ci sono la sua capacità di ridurre l’ansia grazie alla produzione di ossitocina, ma anche il suo ruolo antistress o la particolare caratteristica di facilitare la comprensione delle emozioni che si stanno provando.
Ma, cosa c’entra tutto questo con il cibo e la cucina? La relazione è molto più stretta di quanto tu possa immaginare! Il cibo e la musica sono entrambi legati alla sfera sensoriale, il primo tramite il gusto, il secondo mediante l’udito. Proprio questo aspetto crea una forte relazione tra i due mondi; infatti, i cinque sensi che caratterizzano l’essere umano non vanno pensati come indipendenti l’uno dall’altro, ma, al contrario, come strettamente correlati e capaci di influenzarsi e potenziarsi reciprocamente. Questo è, infatti, proprio quello che succede quando si cucina o si mangia con un particolare sottofondo musicale: i suoni contribuiscono nella percezione dei gusti dei vari alimenti. Molte ricerche sono state condotte con l’obiettivo di confermare o confutare questo aspetto e noi abbiamo deciso di riportarne una per farti meglio capire quello di cui stiamo parlando.
Il Crossmodal Laboratory dell’Università di Oxford ha condotto diverse ricerche con un gruppo di volontari ai quali è stato richiesto di masticare delle caramelle mou ascoltando differenti tipi di musica dalle frequenze basse e alte: gli esperimenti sono giunti al risultato che le frequenze gravi aumentano la percezione dei sapori amari, mentre quelle alte amplificavano i sapori dolci, facendo mutare quindi, se anche di poco, il gusto della stessa caramella.
Ecco allora che il suono condiziona il nostro modo di cucinare e di mangiare e può portare a dei benefici anche in cucina. Ascoltare la giusta musica, infatti, permette di assaporare con più gusto e di aumentare la soddisfazione per ciò che si sta mangiando. Inoltre, anche il ritmo e il volume della musica sono particolarmente legati all’esperienza culinaria: in particolare, è stato dimostrato che una musica troppo alta induce a mangiare cibi poco salutari, mentre il ritmo incide sulla velocità con la quale si preparano le pietanze e si consumano, nonché sulla quantità di tempo di attesa che siamo disposti ad aspettare. La scelta della giusta canzone quindi non è superflua: liberando dopamina, la musica aumenta il grado di piacevolezza e rende così anche l’esperienza del cucinare più gradevole.
La relazione suono-sapore: una storia d’amore lunga una vita
Anche se gli studi scientifici sulla relazione tra la musica e l’ambito culinario e i benefici connessi sono tendenzialmente recenti, il legame tra cibo e sinfonia è, invece, ben più antico. Fin dall’antichità, infatti, musica e cibo sono state due arti in perfetta armonia e forse hanno trovato una delle loro massime espressioni durante i banchetti rinascimentali, quando le abbondanti portate venivano servite accompagnate da danze e musica.
Inoltre, il legame tra la sensibilità culinaria e quella della musica può essere raccontato anche tramite le vicende di alcuni tra i più famosi compositori di sempre. Per esempio, Rossini viene considerato la personificazione del connubio tra cibo e musica: cuoco appassionato, l’operista pesarese nutriva la propria musica anche dei sapori della tavola e dei pensieri che questi gli suscitavano. Oppure, Giuseppe Verdi, compositore dal talento estremo, ma ricordato anche per il suo palato raffinato e le sue ricette piacentine.
Molteplici e diversi sono gli esempi di questo tipo, fino ad arrivare al secolo scorso con la rivoluzionaria e non convenzionale cucina futurista. Per i Futuristi, infatti, l’arte culinaria consisteva in un’esperienza in cui il cibo si fondeva con profumi, colori e, ovviamente, musica, la quale diventava una parte attiva del momento gustativo.
Cibo e musica sono, quindi, legati da una relazione molto forte e significativa. Preparando i tuoi pasti concentrati sulla bontà e qualità degli ingredienti, ma non trascurare l’ambiente circostante. Mangiare è un’esperienza totalizzante, che comprende certamente gusto e olfatto, vista e tatto, ma anche l’udito.